Cyclocamp

 

Al terzo giorno di campeggio la stanchezza è sovrana ma ancora non cede il passo all’entusiasmo. Piano piano le tende comuni vengono smontate. Resistono per ultima la cucina, il bar e la ciclofficina. Il bagno, le tende dei workshop sono sparite. Stanotte cagheremo sul prato.
Il Cyclocamp finisce stasera. Sono stati giorni intessissimi e bellissimi nei quali la bicicletta è stata cucinata in tutti i modi da ragazzi di ogni parte d’europa. Mancano i greci, ma credo abbiano ben altro cui pensare.
Venerdì l’orda anarchica della Critical Mass ha invaso la serena e ordinata Linz. Il fiume festante di bici ha percorso i pochi km lungo il Danubio che separano Ottensheim da Linz per riversarsi in città. Gli austriaci sono evidentemente pazienti e/o ordinati: nessuno si è arrabbiato perché una massa di bici stava invadendo le strade e bloccando i semafori. Nessuno con i figli a scuola da andare a prendere o la mamma malata da soccorrere urgententemente. Molti, moltissimi semplicemente divertiti.
Chi non è stato clemente con i ciclisti europei è stato il tempo: 3 giorni di pioggia, fango, umidità. Nessuna possibilità di veder asciugare il bucato o di asciugare se stessi al sole. Io non faccio una doccia da due giorni e indosso vestiti ormai lerci. Ho ancora un cambio pulito ma è inutile cambiarsi nel fango. Ma queste qui sono pratiche comuni: probabilmente puzziamo tutti come capre ma l’odore è comune e nessuno ci fa caso.
Domani partiró insieme agli altri Italiani alla volta di Monaco.

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