Ciao mare, ciao

 

Tappa: marina di Montalto-Sacrofano
Km percorsi: 107,94
Tempo impiegato: 6:24:18
Vel. media: 16,8
Vel. massima: 49,9

Oggi sono scoppiato. Dopo 6 giorni a spararmi 100 e più km al giorno avrei bisogno di un giorno di riposo. Del resto anche il Signore il settimo giorno si riposò. Ma l’idea di arrivare a Sacrofano stasera, di fare una sorpresa a Dani e Maria, arrivare in casa di amici, riposare… insomma tutto concorre a farmi dire: “ancora uno sforzo, Teo”.

Saluto il mare alle 8 di mattina e mi avvio verso l’entroterra, nel territorio collinoso della Tuscia. Fino a Tuscania la strada è caratterizzata da ripide salite e rapide discese, ma come dicevo io sono cotto e la terza salita già me la faccio a piedi. Dopo Tuscania la strada è uguale, solo che è dissestata e tocca fare lo slalom per evitare le buche. Non sempre è possibile. Io sento ogni grammo del mio bagaglio inutile, penso alle pentole, ai vestiti che non ho nemmeno tirato fuori dalla borsa e vorrei mollare tutto lì a bordo della strada pur di alleggerirmi. Ovviamente non lo faccio.
In compenso il paesaggio è da mozzare il fiato: verdi colline, cascine, giornata meravigliosa. Fatica a parte non riesco a immaginare un posto più bello per trascorrere una simile mattina.
Sulla strada per Vetralla mi supera un altro cicloturista solitario. A giudicare dal saluto stentato che mi rivolge e dalle scritte sulla sua maglietta direi che è olandese. La sua presenza mi rincuora e provo a fare un pezzo con lui. Ma già 20 km/h sono enormità per me, che oggi viaggio su medie mooolto più basse. Nemmeno 500 metri e lo vedo scomparire all’orizzonte.
Arrivo a Vetralla a mezzogiorno e dieci, anche oggi alla fine ho pedalato nell’ora più calda, ma almeno ho coperto un po’ più della metà dei km che mi aspettano.

Dopo Vetralla è il turno di Capranica e Sutri. Tutte queste città si somigliano: di chiaro stampo medievale, arroccate ognuna sul proprio pendio conservano intatta la loro struttura di borgo e il loro fascino.
Dopo Sutri mancheranno si e no 20 o 30 km ma ricomincia a tirare il vento umido di ieri e nubi nere si addensano all’orizzonte. Entro in un bar per aspettare che passi il temporale ma dopo più di mezz’ora non ha ancora cominciato a piovere, così riparto. Poi, l’inaspettato: com’era già successo arrivando a La Spezia la docile e tranquilla strada di campagna confluisce improvvisamente in una superstrada: è la Cassia e devo farne almeno 10 km! Cerco sulla carta strade alternative: ovviamente non ce n’è. Allora pedali. Pedalo e prego. Non sono credente, ma non si sa mai. Ci si aggrappa a tutto in certi casi. Finalmente arrivo a Campagnano di Roma dopo la quale, a pochi km, c’è Sacrofano. La strada ricomincia a fare su e giù repentinamente. Anche questa è una zona collinare. Oggi le salite mi perseguitano. Vi basti sapere che l’ultima l’affronto al km 106 su 107!!!
Quando arrivo a casa di Maria e Dani non c’è nessuno. Non sapevano del mio arrivo. Aspetto. Non tarderanno molto. Non posso perdermi le facce che faranno quando mi vedranno.
Una nota di colore: sono giorni che indosso sempre le stesse magliette che la sera lavo, di giorno le asciugo sulla bici e il terzo giorno indosso. Ma il risultato è sempre lo stesso: puzzo come un cavallo e non vedo l’ora di farmi una doccia!

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